Copertura obbligatoria aziende per eventi catastrofali

Polizze per rischi catastrofali: cosa prevede la normativa

Con la nuova legge di bilancio 2024 nasce per le imprese con sede legale in Italia e quelle aventi sede all’estero con stabile organizzazione in Italia l’obbligo di stipulare un contratto per la protezione da rischi catastrofali entro il 31 dicembre 2024. Questa novità si configura come un’importante svolta nelle modalità di gestione e prevenzione dei rischi da calamità naturali nel nostro Paese. L’Italia infatti da molti anni, nonostante gli elevati rischi idrogeologici e sismici, dipende fortemente dall’intervento statale post-evento per la gestione delle calamità naturali.

I contratti assicurativi obbligatori per la nuova legge dovranno coprire terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali da danni derivanti da calamità naturali o eventi catastrofali avvenuti sul territorio italiano. Nella norma vengono specificate le diverse tipologie di eventi idonei a rendere il sinistro assicurabile, tra cui sismi, frane, inondazioni, alluvioni ed esondazioni.

Questa legge può rappresentare una pietra miliare nel campo assicurativo legato alla gestione dei rischi catastrofali; la sua attuazione contribuirà a colmare il protection gap e a promuovere la responsabilità delle Imprese. Lo scopo della nuova legge è quindi rendere l’economia del nostro paese resiliente nel momento in cui dovrà affrontare gli impatti delle calamità.

Da dove è nata l’esigenza di regolamentare i sinistri derivati da eventi catastrofici?

Il mutamento climatico comporta eventi atmosferici sempre più ad alto impatto, che colpiscono con crescente frequenza l’area mediterranea e in particolare il nostro paese. È in corso da decenni il dibattito sulle coperture assicurative in merito agli eventi atmosferici, che ha portato alcuni paesi come Francia, Spagna e UK ad attuare già da tempo azioni concrete in tal senso. Un provvedimento analogo, ad esempio, è stato adottato in Francia già nel 1982. Il protection gap italiano è invece molto più ampio rispetto a quello dei principali Paesi europei: a titolo di esempio, in Italia la quasi totalità delle microimprese (fino a 9 dipendenti) non sono assicurate. La copertura è limitata anche per le imprese piccole (10-49 dipendenti) mentre aumenta per quelle medie (50-249 dipendenti).

Alla luce di questi dati, si percepisce chiaramente il valore di tale iniziativa, anche in virtù dei recenti avvenimenti che hanno messo a dura prova l’economia di molte città italiane e che inevitabilmente hanno condizionato le scelte di imprenditori e investitori.

Quale sarà l’impatto della normativa sul settore assicurativo? Un primo bilancio tra dubbi e punti aperti

L‘impatto sul mercato assicurativo sarà, secondo le stime, molto rilevante. Un’analisi condotta da Cerved  ha stimato che l’esposizione potenziale massima delle compagnie assicurative arriverà a 1.701 miliardi di euro, quasi 1.000 miliardi in più rispetto ai 790 attuali. Un incremento di più del 100% che il mercato assicurativo privato dovrà assorbire in poco tempo.Le compagnie assicurative saranno tenute ad applicare premi proporzionali al rischio assicurato e non potranno imporre uno scoperto o una franchigia superiore al 15% del danno. Essendo le imprese di assicurazione soggette all’obbligo di stipula di questi contratti, in caso di rifiuto o elusione dell’obbligo a contrarre (da considerarsi valido anche in caso di rinnovo) saranno punibili con una sanzione dai 100.000 ai 500.000 euro da parte dell’IVASS.

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